Una lettera del mercoledì delle Ceneri

Care amiche e cari amici,

Che conoscete la Rete

Che ci avete incontrato nei nostri convegni nazionali o nelle nostre pubblicazioni o, negli ultimi due anni, negli appuntamenti nel web che abbiamo organizzato.

Domani alcuni di noi, a nome di tutto il Consiglio Direttivo e di tutte le socie e di tutti i soci della Rete, faranno un viaggio che non si sarebbe mai voluto intraprendere. Saremo a Busto Arsizio per salutare con un ultimo addio il nostro consigliere e amico Massimo, che se ne è andato per sempre.Lo faremo stringendoci in un abbraccio fortissimo con Milly e con il loro figlio Elio. In questi anni di partecipazione più che attiva alla vita della Rete Massimo è sempre stato riferimento e pungolo per approfondimenti, analisi del reale mai superficiali, proposte e azioni educative preziosissime. Il dolore straziante che in queste ore ci attanaglia rischia di mandarci in paralisi emotiva e mentale. È come se ad un crinale della storia contemporanea, che vede succedersi a un biennio di pandemia globale una situazione di guerra nel cuore dell’Europa, si fosse aggiunto un dramma familiare e individuale che ha pari effetti devastanti. La morte è un mistero che nessuno di noi ha facoltà di dipanare e la morte improvvisa e cattiva di un uomo, di un compagno di vita, di un padre quale Massimo era lascia attoniti e sgomenti.

Nel nome della nostra associazione c’è la parola speranza: uno dei grandi doni e insieme delle grandi responsabilità che ci ha lasciato il nostro grande maestro Mario Lodi. Saremmo insinceri se affermassimo che, in queste ore, lo sguardo volto alla speranza è ancora fermo, sicuro, inscalfibile. Non è così. Siamo feriti e ferite, piegate e piegati, tramortiti da un dolore che a momenti vorrebbe uscire con un urlo, a momenti pare che ci divori internamente. Ci chiediamo, senza trovar risposta, a che scopo si sono dedicati anni di vita e di studio e di relazioni, quando tutto viene travolto in uno spreco senza appello da una fine così inattesa e repentina. Avremo bisogno – così come crediamo sia necessario per la compagna e il figlio – di un lungo, attento, cauto e rispettoso periodo di riflessione e silenzio.In questo momento ci sono angoscia, dolore e smarrimento totali, per ciò che è accaduto a Massimo.

Chi ha fede, preghi.

Chi ha forza, consoli.

Chi ha una fiammella di luce, la conservi e la protegga per condividerla quando sarà necessaria.

Noi, per ora, ci sentiamo immersi nell’oscurità e nell’estrema difficoltà di scorgere segnali di approdo in una terra delle donne e degli uomini in pace con sé stessi e con tutti gli altri.

Domani saluteremo Massimo.

Da domani dovremo considerare la sua assenza.

Da domani proveremo, se ne avremo le forze, a riprendere un’opera di manutenzione delle relazioni e di attenzione alle persone che ci faccia intravedere di nuovo una promessa di cambiamento.


Carlo Ridolfi Presidente Rete di Cooperazione Educativa A nome di tutto il Consiglio Direttivo. 2 marzo 2022

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